Le modifiche al nuovo Messale Romano diventeranno obbligatorie per tutte le diocesi dalla Domenica di Pasqua (4 aprile 2021)
Ecco tutte le novità:
Nei riti di introduzione, il verbo di «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi» è stato volto al plurale: «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi».
Nell’atto penitenziale, accanto a “fratelli” c’è “sorelle”, per una maggiore inclusività: «Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle» e «E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle».
Le invocazioni in greco «Kýrie, eléison» e «Christe, eléison» sono da prediligere rispetto a quelle in italiano «Signore, pietà» e «Cristo, pietà».
Nel Gloria, «pace in terra agli uomini, amati dal Signore» sostituisce «pace in terra agli uomini di buona volontà», per una maggiore fedeltà all’originale greco del Vangelo.
Nel racconto sull’istituzione dell’Eucaristia, «Offrendosi liberamente alla sua passione» diventa «Consegnandosi volontariamente alla passione».
Nella consacrazione si ha «Consegnandosi volontariamente alla passione» e nell’intercessione «tutto l’ordine sacerdotale» è sostituito con «i presbiteri e i diaconi».
Nella Preghiera eucaristica della Riconciliazione I si legge «Prese il calice colmo del frutto della vite» al posto di «Prese il calice del vino e di nuovo rese grazie».
Nella Preghiera eucaristica II, dopo il “Santo” il prete dice «Veramente santo sei tu, o Padre, fonte di ogni santità» e prosegue con «Ti preghiamo: santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito», sostituendo così la formulazione: «Padre veramente santo, fonte di ogni santità, santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito».
Il rito della pace viene enunciato con «Scambiatevi il dono della pace», non più con «Scambiatevi un segno di pace».
Nel Padre Nostro, è stato inserito un “anche” in «Come anche noi li rimettiamo» e sostituito «E non ci indurre in tentazione» con «Non abbandonarci alla tentazione».
Quando il sacerdote mostra il pane e il vino consacrati, dice «Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’Agnello», quindi “beati gli invitati” non apre ma chiude la formula e non c’è più «cena del Signore».
Dopo l’orazione sulle offerte, mentre si lava le mani il sacerdote pronuncia sottovoce «Lavami, o Signore, dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro» invece di «Lavami, Signore, da ogni colpa, purificami da ogni peccato».
Nell’invito a pregare, c’è «Pregate, fratelli e sorelle, perché questa nostra famiglia, radunata dallo Spirito Santo nel nome di Cristo, possa offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente».
Il congedo della messa prevede l’uso della formula «Andate e annunciate il Vangelo del Signore», con la possibilità di optare per «Ite, missa est».
Altre novità sono relative ai prefazi, con sei nuovi testi riguardanti i martiri, i santi pastori, i santi dottori (ora utilizzabili anche in riferimento alle donne dottore delle Chiesa) e la festa di Maria Maddalena. infine, le Preghiere eucaristiche della Riconciliazione finiscono in appendice all’Ordo Missae insieme alle quattro versioni della Preghiera delle Messe “per varie necessità”, conosciuta con il titolo Preghiera eucaristica V.