Gesù non lascia nulla al caso. Invia i suoi discepoli e dà informazioni chiare su dove debba essere celebrata la sua Pasqua. È in città quasi per cercare un luogo speciale, ‘in centro’, un luogo vicino a una fonte di acqua, un luogo visitabile, accogliente, con una grande sala al piano di sopra sistemata con cuscini. E qui i discepoli sono invitati a preparare tutto per la comunità. Tutto avviene come indicato da Gesù che, dunque, conosceva bene il luogo e aveva già preso contatti con il proprietario. E la Pasqua con i suoi rituali che ricordano la liberazione dall’Egitto ha inizio.
Ma ad un certo punto Gesù prende il pane, pronuncia la benedizione prevista e poi lo spezza e lo consegna ai suoi con parole incomprensibili: “prendete, questo è il mio corpo”. I 12 e il resto della comunità si guardano stupiti perché questo gesto e queste parole non appartenevano al rituale antico. Poi prende un calice, rende grazie al Padre e chiede a tutti di berne il vino dicendo: “questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza, che è donato e consegnato per il bene di tutti”. Cantano l’inno e si dirigono al monte degli Ulivi.
Ancora essi non sanno quello che accadrà e la paura si mescola allo stupore per l’esperienza vissuta. Gesù aveva loro consegnato il suo corpo dicendo: prendetelo, è per voi. Aveva consegnato il suo sangue evocando l’alleanza di Dio con il suo popolo, richiamando il suo amore fedele per loro e per tutti. Gesù in quel pane e vino consegna tutto di sé, e l’eucaristia diventa un ‘sacramento’ e così, una cosa concretissima e semplicissima come un pezzo di pane e un poco di vino mangiati e bevuti insieme sono lo spazio di un amore gigantesco, dell’amore di Dio per il mondo.
Amore che si fa mangiare perché vuole diventare carne della nostra carne, sangue del nostro sangue. Sì, l’eucaristia è il segno straordinario di questo mescolarsi di Dio nella nostra esistenza perché non lo cerchiamo più fuori di noi, ma dentro di noi, ‘mescolato’ a noi.
Signore il tuo amore vuole così tanto vivere con noi da diventare una cosa sola con noi. Aiutaci a mangiare il tuo pane e bere il tuo vino perché il nostro corpo e il nostro sangue così uniti a te possano raccontare il tuo amore che si corpo e sangue per la vita del mondo.
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