Il vangelo di oggi è uno di quelli che dovrebbe farci volare leggeri. Per accoglierlo la liturgia ci domanda di passare attraverso la prima lettura tratta dal Libro del Deuteronomio, cioè il libro che canta l’amore di Dio e la risposta libera del suo popolo. Mosè sta giungendo alla Terra Promessa e si raccomanda che della Legge consegnata il popolo non tolga nulla e non aggiunga nulla.
Attenzione. E’ importante. Il popolo non deve aggiungere leggi alla Legge di Dio. Critica che invece Gesù fa nel vangelo scagliandosi contro farisei e maestri della legge i quali criticano i suoi discepoli per mangiare senza aver fatto le abluzioni. Questi tali, afferma il vangelo, fanno varie cose in nome di una tradizione. Potrebbe apparire una cosa bella perché aggiunge cose a cose ed invece Gesù afferma senza mezzi termini: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Possiamo entrare in una relazione con Dio caricandoci di così tante cose da fare da dimenticarcene il motivo. L’amore… E allora fanno cose ma ‘il cuore è lontano’ e si finisce per obbedire solo ‘per farsi vedere’. E si cade così dentro un vortice terribile: “trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”, cioè si sta dentro una relazione senza incontrare Dio ma una nostra proiezione o peggio ancora ci si dimentica di Lui e si fanno cose perché si è visto farle dai nostri ‘avi…’.
E torno alla prima lettura. Mosè chiede al popolo: “Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?” (Dt 4,7) ossia: ‘non serve aggiungere leggi perché Dio non ha bisogno di vedere che siamo bravini o che gli dimostriamo cose per amarci. E’ lui il Dio vicino, è lui il Dio che si fa prossimo… non siamo noi ad avvicinarci a Dio. E qui permettetemi un accenno alla santità. I santi non sono quelli che hanno camminato di più e ora sono più vicini a Dio, ma quelli che gli hanno fatto più spazio e l’hanno accolto e fatto entrare in ogni angolo della loro esistenza tanto da poter dire: “non sono più io che vivo, Cristo vive in me” (Gal 2,20).
Signore spesso pensiamo di dover far cose in più per ‘amarti’ mentre alle volte dobbiamo solo ‘fare meno noi’ per farti fare di più. Manda su di noi il tuo Spirito e liberaci da tutto ciò che non è amore e davvero la vita sarà più semplice, libera e leggera.
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